Le mie parole non passeranno

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Qo 11,7-9; 12,13-14; Sal 138; Mc 13,28-31

VENERDÌ 8 MARZO

La Parola del Signore, una volta che è uscita dalla bocca del Signore, rimane stabile in eterno nella sua verità. Chi obbedisce ad essa in ciò che comanda e in ciò che proibisce, cammina di vita in vita. Chi esce da essa, nella disobbedienza, avanza invece nella morte, verso una morte sempre più grande e universale. Se Dio dice che se ne mangi muori, se ne mangi morirai. Se Lui dice che non c’è vita nella disobbedienza, vita non c’è. Si possono inventare anche le cliniche più specializzate di questo mondo, ma vita non c’è. La vita, la benedizione, la gioia, sono solo nella sua Parola. Purtroppo oggi questa fede è sparita nei discepoli di Gesù. Si è anche giunti a dichiarare via di vita anche la trasgressione dei comandamenti. L’aborto è diritto. Il divorzio è benedizione. L’eutanasia dignità dell’uomo. Ogni altro misfatto celebrazione della libertà dell’uomo. Gesù però non parla così e neanche il Padre suo.

Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano! Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande» (Mt 7,13-14. 21-27).

Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possesso. Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, oggi io vi dichiaro che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano. Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe» (Dt 30,15-20).

Dall’obbedienza alla Parola è la vita, anche se fisicamente si è nella morte. Dalla disobbedienza alla Parola è la morte, anche se apparentemente sembra il contrario. Il ricco cattivo solo per un istante ha goduto i suoi beni. Non osservò la Parola. Ora è nell’eternità della perdizione. Lazzaro il povero per un istante soffrì la fame. Ora è nella sazietà eterna. Mai Dio e Gesù hanno ingannato un solo uomo. Perché allora noi, discepoli di Gesù e figli di Dio, inganniamo il mondo intero con le nostre falsità?

Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

Chi inganna si macchia di un peccato satanico. Lui è Satana per i suoi fratelli. Ma anche si lascia ingannare è responsabile della sua colpa. Conosceva la Parola, era scritta, non ha creduto in essa. L’ingannatore e l’ingannato ognuno perirà per il suo peccato. Ognuno è responsabile della sua anima. La fede è obbligo personale.

Madre di Dio, Angeli, Santi, non permette che il popolo di Dio si lasci ingannare.

 

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