Su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo

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At 7,55-8,1a; Sal 30; Gv 6,22-29

VENERDÌ 10 MAGGIO

Dalla Lettera agli Ebrei sappiamo che il Figlio è impronta della sostanza del Padre. Il Verbo è sigillato con la stessa natura del Padre. Anzi Padre e Figlio sussistono nell’unità dello Spirito Santo nella sola ed unica sostanza divina. Questo sigillo è di natura eterna e divina. Il Verbo di Dio è eterno e divino come il Padre è eterno e divino.

Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo. Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato (Eb 1,1-4).

Ma il Figlio si fa carne nel seno della Vergine Maria. Anche sulla sua vera umanità il Padre pone il suo sigillo. Il sigillo del Padre è lo Spirito Santo. Gesù è sigillato non dallo Spirito Santo, ma nello Spirito Santo, perché dica e faccia solo ciò che il Padre gli comanda. Mai Gesù ha rotto questo sigillo. Anche sulla croce è rimasto in esso. Se è Gesù è sigillato nello Spirito Santo, allora abbiamo una certezza assoluta. Abbiamo la stessa certezza che ci viene da Dio. Dio è verità eterna. Anche Gesù è verità eterna. Dio è amore eterno. Anche Gesù è amore eterno. Dio è luce eterna. Anche Gesù è luce eterna. Quanto Lui dice e opera è purissima volontà di Dio. Non solo Gesù non ha mai messo nulla di suo. Neanche lo potrà mai mettere, proprio perché sigillato nello Spirito Santo. Lo Spirito di Dio per Gesù è sigillo inviolabile in eterno. Lui è dal Padre.

Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

In Cristo Gesù anche ogni suo discepolo è sigillato con il sigillo dello Spirito. Il discepolo è obbligato a rimanere fedele a questo sigillo, mai si dovrà separare da esso. Se si separa dal sigillo, non ci sarà vita per esso. Verrà cancellato dal libro della vita.

Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che abbiamo annunciato tra voi, io, Silvano e Timòteo, non fu «sì» e «no», ma in lui vi fu il «sì». Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono «sì». Per questo attraverso di lui sale a Dio il nostro «Amen» per la sua gloria. È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori (2Cor 1,19-22). Il quinto angelo suonò la tromba: vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell’Abisso; egli aprì il pozzo dell’Abisso e dal pozzo salì un fumo come il fumo di una grande fornace, e oscurò il sole e l’atmosfera. Dal fumo uscirono cavallette, che si sparsero sulla terra, e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra. E fu detto loro di non danneggiare l’erba della terra, né gli arbusti né gli alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. E fu concesso loro non di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi, e il loro tormento è come il tormento provocato dallo scorpione quando punge un uomo. In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte fuggirà da loro (Ap 9,1-6).

Essendo Gesù sigillato nello Spirito Santo, qualsiasi Parola Egli dirà all’uomo è purissima Parola di Dio. Se è Parola di Dio è sigillata con la più pura verità di Dio.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che oggi i cristiani credano nella Parola di Gesù.

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