At 8,1 b-4; Sal 65; 1 Cor 15,21-28; Gv 6,30-35
SABATO 11 MAGGIO
Gesù oggi promette che chi crede in Lui non avrà mai sete, mai! L’uomo dopo il peccato ha sete di falsità, menzogna, concupiscenza, superbia, avarizia, impurità, lussuria, ira, gola, invidia, accidia. Ha sete di ogni vizio. Oggi in modo particolare ha sete di morte per sè e per gli altri. Non ha invece sete di Dio, verità, giustizia, santità, amore, compassione, vita eterna. Ha più sete di inferno che di cielo, più di egoismo che di carità, più di disprezzo che di rispetto, più di vanità che di vero bene. Gesù a chi crede in Lui dona il suo Santo Spirito che estingue la sete del male e dona invece la sete del vero bene. Toglie la sete per le creature e il peccato e mette la sete di Dio. Toglie la sete per le vanità e tutto ciò che è effimero e mette la sete per ciò che vale. Questa verità attraversa il Vangelo secondo Giovanni. Trova compimento sulla Croce.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua» (Gv 4,10-15). Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva». Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato (Gv 7,37-39). Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto (Gv 19, 31-38).
La fede in Gesù non è atto umano che si fa una volta sola in vita e neanche al momento della celebrazione dei sacramenti. È un atto che va rinnovato momento per momento, vivendo di piena obbedienza alla sua Parola. Gesù pur avendo detto un sì eterno al Padre, un sì di piena fedeltà ad ogni sua volontà, per ogni comando dato a Lui nello Spirito Santo, Lui deve rinnovare il suo atto di fede. Ne è prova la sua preghiera nell’Orto degli Ulivi. Essa è stata così intensa da trasformare il suo sudore in sangue, quasi come anticipazione del sangue che avrebbe versato dalla Croce.
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!
Gesù è il vero pane disceso dal cielo. Chi mangia Lui con fede, estinguerà ogni fame e sete di peccato, si libererà dalle vanità, toglierà dal suo corpo tutto ciò che è desiderio per le cose di questo mondo, eliminerà ogni vizio. Il suo corpo raggiungerà una così altra trasformazione spirituale da produrre solo i frutti dello Spirito. Tutto il Vangelo si potrà vivere grazia a Lui che si fa nostro cibo e nostra bevanda di vita eterna. Sono tutti in grande errore quanti pensano che si possa vivere una vita spirituale senza nutrirci di Lui. La carne si nutre di carne, compie le sue opere. Lo spirito agisce dallo Spirito.
Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutate ogni cristiano a vivere di pura fede in Cristo Gesù.