Dt 16,1-4; 2Cr 35,1-7.10-18; Lv 6,17; 7,1-6; Ger 11,18-20
13/3 VEN - II DI QUARESIMA [II]
Geremia perseguitato è figura di Cristo Gesù. Gesù non è come un agnello mansueto che viene portato al macello. Lui è l’Agnello. È l’Agnello che toglie il peccato del mondo. Ma è anche l’Agnello della Pasqua, il vero Agnello. Agnello, nell’Apocalisse, è il nuovo Nome di Gesù. Nelle sue mani il Padre ha posto il Libro sigillato della storia: “E vidi, nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo. Uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli». Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra.
Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto nuovo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra». E vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce: «L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione». Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano: «A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione”(Ap 5,1-14). Gesù realmente è stato immolato. Veramente il sangue è dato a noi perché ci dissetiamo di verità, grazia, giustizia, misericordia, carità, vita eterna. Veramente la carne ci è stata consegnata per attingere ogni forza nel nostro cammino di obbedienza al Vangelo così da poter raggiungere la gloria eterna.
Il Signore me lo ha manifestato e io l’ho saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi. E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano: «Abbattiamo l’albero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi più il suo nome». Signore degli eserciti, giusto giudice, che provi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa.
Ogni figura dell’Antico Testamento non trova perfetta corrispondenza in Cristo Gesù. Solo in parte. Geremia eleva al Signore una preghiera da uomo dell’Antico Testamento: “Signore degli eserciti, giusto giudice, che provi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa”. Gesù invece eleva una preghiera da persona da Nuovo Testamento: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Vi è altissima differenza tra le due preghiere, perché vi è altissima differenza tra Geremia e Cristo Signore. Gesù Signore ha dato la vita per la redenzione nell’espiazione del peccato. Chi espia non può chiedere vendetta e neanche giustizia. San Paolo ci ricorda che Gesù la vita l’ha data per gli empi, i peccatori, i carnefici, tutti coloro che trasgrediscono i Comandamenti del Padre suo. Ha dato la vita per la loro conversione, nel pentimento e nella riconciliazione con il Padre suo. Fine nuovo, modalità nuove, preghiera nuova, missione nuova, offerta nuova. Mai Gesù ha vissuto un solo pensiero che non fosse di purissimo amore. Questo suo amore ha raggiunto il sommo sulla croce. Il Padre lo ha fatto dono di redenzione e Lui si è lasciato fare. Lui sa chiedere solo pietà, misericordia, perdono per tutti.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci veri imitatori dell’Agnello di Dio, Cristo Gesù.