Credo … perciò perdono!
Il primo è santo Stefano che ha affrontato per amore di Gesù il martirio e che ha avuto come compagno nel Regno dei cieli san Paolo, colui che aveva approvato la sua uccisione. Ed è lunga la lista, nella storia della Chiesa, di uccisi ed uccisori ma ora entrambi gioiosi in Cielo. Tra essi abbiamo anche il nostro san Pietro da Verona ed il beato Carino da Balsamo. Tutti questi “duetti” confermano che la vera fede si fa preghiera e perdono per i peccatori violenti e che la Misericordia Divina riesce a toccare convertendo i cuori di ogni persona. Imploriamo questa Grazia da san Pietro che cioè la nostra fede sia vera carità che tutto scusa e perdona.
Ecco il secondo testo del santo Papa Giovanni XXIII tratto dall’enciclica “Pacem in terris” che guida la preghiera comunitaria in questa settimana: “Gli esseri umani, essendo persone, sono sociali per natura. Sono nati quindi per convivere e operare gli uni a bene degli altri. Ciò richiede che la convivenza umana sia ordinata e quindi che i vicendevoli diritti e doveri siano riconosciuti ed attuati; ma richiede pure che ognuno porti generosamente il suo contributo alla creazione di ambienti umani. La dignità di persona, propria di ogni essere umano, esige che esso operi consapevolmente e liberamente. Per cui nei rapporti della convivenza, i diritti vanno esercitati, i doveri vanno compiuti, le mille forme di collaborazione vanno attuate specialmente in virtù di decisioni personali; prese cioè per convinzione, di propria iniziativa, in attitudine di responsabilità. Una convivenza fondata soltanto su rapporti di forza non è umana.”