Il Papa san Giovanni XXIII scrive sessant’anni fa l’enciclica “Pacem in terris” che ha dato un impulso fondante alla Chiesa per la riflessione sul tema della pace. Ne vogliamo riprendere dei tratti per alimentare la nostra conoscenza e la nostra preghiera in questo maggio a Maria che è la Regina della Pace.
Ecco un primo testo del santo Papa: “Con l’ordine mirabile dell’universo continua a fare stridente contrasto il disordine che regna tra gli esseri umani e tra i popoli, quasi che i loro rapporti non possono essere regolati che per mezzo della forza. Ma il Creatore ha scolpito l’ordine anche nell’essere degli uomini; un ordine che la coscienza rivela e ingiunge perentoriamente di seguire. Una deviazione nella quale si incorre spesso sta nel fatto che si ritiene di poter regolare i rapporti di convivenza tra gli esseri umani e le rispettive comunità politiche con le stesse leggi che sono proprie delle forze e degli elementi irrazionali di cui risulta l’universo.
Le leggi con cui vanno regolati gli accennati rapporti sono di natura diversa, e vanno cercate là dove Dio le ha scritte, cioè nella natura umana. In una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili. Se poi si considera la dignità della persona umana alla luce della rivelazione divina, essa apparirà ancora più grande, poiché gli uomini sono stati redenti dal sangue di Gesù Cristo e con la grazia sono divenuti figli e amici di Dio ed eredi della gloria eterna”.